La Galizia mi si presenta dopo un interminabile dislivello di 500 m di salita tra fango, pietre e ricordi di bestiame.
Ma in cima, avvolte tra nebbia e un freddo ghiacciate, tante soddisfazioni. Finalmente, dopo settimane di sfacchinate inutili, la vera essenza del cammino risorge ad O Cebreiro, superando di gran lunga le aspettative turistiche che avevo immaginato precedentemente. Sono stato così contento di camminare che ho allungato la tappa oer altri 21 km, e spero che le foto possano, almeno in una infinitesima parte, raccontare cosa ho visto.
Domani scenderò sotto la soglia dei 100, il cuore batte forte e con tanta amarezza anche…come ogni volta che una fine si avvicina.
Ale
Avanti a tutto gas, le gomme sono ancora buone. Il paesaggio ripaga la fatica. Le pietre sono sempre di buona compagnia. Quanti pellegrinos mancano all’appello? Quante chiese hai incontrato? Attenzione alle vacche con le corna, il colore dei vestiti potrebbero insospettirle. Qua tutto procede per il meglio. Oggi dovrebbe tornare
anche l’altro viandante. Buon cammino e buona giornata.
Per strada ho disseminato parecchi compagni o loro anno seminato me. Succede sempre cosi: le persone scompaiono e riappaiono per magia lungo la strada, tappe e vite in un continuo intrecciarsi senza mai fare nodi. Tutto procede in maniera lineare, liscia.
Al posto delle pietre è subentrata la nebbia, e verde. Tantissimo verde e animali in mezzo alle strade di borghi rurali disseminati dappertutto e che si attraversano con occhi increduli tanto è il fascino.
Quello che ripaga la fatica è avere persone speciali che fanno il tifo per te sedendo nella prima fila del palcoscenico della vita.
Grazie mille, un bacio, Ale
🙂 … ti seguo ancora, sempre più sorpresa! Buon viaggio, compa’.
Buon cammino e niente paura 🙂