23sima tappa. Triacastela-Samos-Ferrerios. La differenza tra il perdersi e ritrovarsi…

…è che per la seconda ci vuole necessariamente più tempo. Ma ci si riesce, anche senza una carta.
E questo è quello che mi è capitato quando ho sbagliato simpaticamente strada per due volte oggi. Mi ero concesso una deviazione per la visita al monastero di Samos (il più grande della Spagna). Ritrovare il sentiero è stato facile, perderlo, ridicolosamente di più. Ho cercato sulla mappa i borghi che incontravo sulla mappa, ma invano. Il GPS aveva preso la strada del suicidio…solo in mezzo al nulla: un bel nulla a dire la verità. C’era di tutto: cavalli, mucche, pecore e immancabili frutteti di mele e fichi. Si può essere più felici, dico io?!

La Galizia continua ad impressionarmi, paesaggi verdi che ti fanno sentire in Inghilterra più che in Spagna. Nel Galles,  meglio.

Lasciata la cartina inutile decido di orientarmi a modo mio e dopo solo 6 km di drittoperdritto mi ritrovo sulla strada per Sarria, un po più indietro rispetto al tracciato previsto. Non male.

Continuo senza pranzare ( cosa stupida), e senza acqua ( cosa oltremodo stupida) e tiro altre tre ore prima di farmi riempire la bisaccia di acqua da uno scorbutico barista. Dopo solo 10 ore di cammino, arrivo alla meta sano, salvo e con emozioni straripanti dentro lo zaino.

Morale: a volte bisogna perdere noi stessi per tornare a fidarsi delle proprie capacità. Però c###o la borraccia va sempre riempita!!!

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Un commento su “23sima tappa. Triacastela-Samos-Ferrerios. La differenza tra il perdersi e ritrovarsi…

  1. antomio il said:

    Importante è crederci. Non tutto è da buttare. E come dice il saggio proverbio: sbagliando si impara.
    Tutte le vie portano a santiago. Forza che sei quasi arrivato. Cappa e pane non si lasciano mai!
    Buon cammino pellegrinos.

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